L’idea dell’accesso universale alla ricerca, all’istruzione e alla cultura è resa possibile da Internet, ma i nostri sistemi giuridici e sociali non permettono che quest’idea si realizzi completamente. Ciò può rendere difficile compiere legalmente azioni che diamo per scontate sul web: copiare, incollare, modificare la sorgente, caricare in rete. Per queste azioni gli standard del diritto d’autore richiedono un permesso esplicito, fornito in anticipo dall'autore o da eventuali terze parti detentrici dei diritti.
Utilizzando le licenze Creative Commons (CC), gli autori mantengono il proprio diritto d’autore e nel contempo permettono alcuni utilizzi della propria opera — un approccio al diritto d’autore in cui vi sono solo “alcuni diritti riservati”.
Le licenze CC si manifestano contemporaneamente con tre livelli di “linguaggio": metadati incorporati (“leggibili dalla macchina"), codice legale (“legal code”), e riassunto (“commons deed”).
Cliccando sui simboli, si può facilmente capire cosa sia possibile fare senza chiedere e ottenere il permesso scritto dell’autore. Grazie ai metadati è possibile ricercare materiale coperto da licenze CC tramite i motori di ricerca.
Il sito Creative Commons offre una guida alla scelta del tipo di licenza da attribuire al proprio materiale.
Attenzione: una casa editrice commerciale potrebbe rifiutarsi di pubblicare un’opera già diffusa tramite le licenze CC; è opportuno verificare in anticipo sull’eventuale pubblicazione le policy editoriali.
Alcune case editrici commerciali non accettano (parti di) opere precedentemente pubblicate e disponibili tramite licenze CC, a meno che la versione finale dell’opera non sia formalmente diversa (è la forma ad essere protetta dal diritto d'autore e non il contenuto).