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Ecoltura. Per un'ecologia della cultura: Giulio Andreolli, ingegnere, architetto e paesaggista (1951 - 2019)

Valorizzare i patrimoni documentali di figure storiche del Trentino
Giulio Andreolli visto da ecoltura

Ecco cosa troverai esplorando questa pagina

  • Le tre «anime» di Giulio Andreolli
  • Progetti
  • Approfondimenti
  • Interviste
  • Galleria fotografica
  • Note

Gruppo di lavoro

• Federico Casagrande, UniTrento, DICAM/DiPSCo
• Gaia Eccli, UniTrento, DICAM/DiPSCo

• Giovanna A. Massari, UniTrento, DICAM

• Lucia Rodler, UniTrento, DiPSCo

• Cristiana Volpi, UniTrento, DICAM


Hanno collaborato e si ringraziano

La famiglia Andreolli: Rita Matano e Francesco Andreolli
Mario Botta, architetto

Gianluca Cepollaro, vicedirettore TSM – Trentino School of Management
Camilla Gazzini, architetta ex collaboratrice
Mauro Gilmozzi, ex assessore PAT con delega all’Urbanistica e Ambiente 
Giuseppe Graziola, ex assessore ai Lavori Pubblici, Comune di Rovereto
Raffaele Mauro, professore ordinario UniTrento
• 
Francesco Misdaris, ingegnere ex collaboratore
Annibale Salsa, antropologo
Giorgio Tecilla, architetto ex dirigente UMSE Urbanistica PAT – Osservatorio del Paesaggio

Le tre «anime» di Giulio Andreolli

«Giulio aveva i piedi radicati in Trentino, ma la testa sempre a guardare oltre» – G. Cepollaro

Giulio Andreolli era così: un professionista capace di tenere insieme il legame profondo con la sua terra e un’apertura verso orizzonti più ampi. Ingegnere di formazione, architetto e paesaggista per vocazione, Andreolli viveva il suo lavoro come un servizio alla comunità, animato da un rigore che non concedeva scorciatoie. Con uno sguardo paziente, era attento al dettaglio ma anche alla visione d'insieme, convinto che ogni progetto dovesse integrarsi al contesto ed avere un valore sociale, oltre che architettonico.

Chi lo ha conosciuto ricorda il suo "sguardo lungo" e una ricerca quasi ossessiva della bellezza, che per lui non era pura estetica, ma espressione di qualità e armonia con l'ambiente. Profondamente rispettoso del paesaggio, vedeva il territorio come un bene comune, una "sedimentazione di segni" che meritava attenzione e cura. Nel suo impegno, dalle opere architettoniche al lavoro all'interno dell'Osservatorio del Paesaggio, emerge una figura paziente e determinata, capace di ascoltare e coinvolgere, di creare bellezza con misura e responsabilità.

Giulio Andreolli era una figura poliedrica:
• ingegnere e architetto | capace di realizzare opere dal grande valore architettonico e ingegneristico
• paesaggista | a partire da un'attenta analisi del contesto con il quale veniva stabilita una relazione armonica
• figura pubblica | in grado di promuovere l'impegno comune e la responsabilità civica collettiva nei confronti del territorio
 


Il lavoro di questa ricerca è stato accompagnato dalla realizzazione del documentario «Piacere, Giulio. Sul Trentino, il paesaggio, la cura». Il film racconta il viaggio del regista – giovane ingegnere edile-architetto – alla scoperta della figura di Giulio Andreolli. Attraverso le parole dei collaboratori, amici e familiari dell'ingegnere roveretano, il regista ricostruisce il ritratto della persona e del professionista, raccontandone i progetti, le visioni e impegno civile speso per la cura del territorio e della comunità.

Approfondiamo le tre figure negli approfondimenti che si trovano qui di seguito. I testi e le grafiche sono stati elaborati da Federico Casagrande.

Progetti

Nella sua carriera professionale Giulio Andreolli vanta la realizzazione di numerosi studi, progetti e realizzazioni in provincia di Trento. Per il progetto Ecoltura sono state selezionate e approfondite alcune opere significative nelle relative schede che si trovano più sotto. Si riporta di seguito il curriculum completo del professionista per una rappresentazione completa dei lavori realizzati. Qui trovi il curriculum e portfolio di Giulio Andreolli.

Approfondimento progetti

Chiesa di S. Giorgio con Auditorium ed Istituto Studi religiosi (1998) – Rovereto


Luogo: San Giorgio, Rovereto (TN)
Crediti immagini: Diapositive realizzate da Pino Musi

Intervista correlata:
«Camilla Gazzini. Un laboratorio di idee e progetti»

Scheda progetto: 
Chiesa di S. Giorgio

 

 

Ampliamento del Cimitero di Noriglio con nuova cappella (1987) + Piano Urbanistico di Recupero ed Arredo Area Centrale di Noriglio (1992) – Rovereto
 

Luogo: Noriglio (TN)
Crediti immagini: Diapositive realizzate da Pino Musi. Elaborazioni grafiche di Giulio Andreolli Studio

Intervista correlata:
Intervista «Rita Matano Andreolli. Un ritratto di Giulio»

Scheda progetto: 
Cimitero di Noriglio

 

Progetto Architettonico e Paesaggistico Variante di Ponte Arche della S.S. 237 del Caffaro (2013) (Non realizzato)

 

Luogo: Ponte Arche (TN)
Crediti immagini: Modello di progetto, fotografie di Giulio Andreolli Studio

Scheda progetto: 
Variante SS237 Caffaro

Piano Urbanistico di Recupero ed Arredo di via Dante (2016-18) – Rovereto
 

Luogo: Via Dante, Rovereto (TN)
Crediti immagini:Elaborazioni grafiche di Giulio Andreolli Studio

Scheda progetto: 
Piano Urbanistico di Recupero ed Arredo di Via Dante

Opere di completamento del restauro di Palazzo Alberti (2009) – Rovereto
 

Luogo: Corso Bettini, Rovereto (TN)
Crediti immagini e testi: Elaborazioni grafiche di Giulio Andreolli Studio.

Committente: Comune di Rovereto
Costo dell'opera: 995.000 euro

Progettisti: Giulio Andreolli, Fabio Gloder
Assistenti: Fabio Gloder, Ivan Gugole
Collaboratori: Beril Alpagut

Illuminazione: Zumtobel Lighting

Scheda progetto: 
Restauro di Palazzo Alberti

Polo Culturale e Museale (con M. Botta) (2001) – Rovereto


Luogo: Corso Bettini, Rovereto (TN)
Crediti immagini: Fotografie di Giulio Andreolli Studio

 

Scheda progetto: 
Polo Culturale e Museale di Rovereto

La ricostruzione 3D della Chiesa di S. Giorgio con Auditorium ed Istituto Studi Religiosi (1998) a Rovereto.

 

La Chiesa di S. Giorgio con Auditorium ed Istituto Studi Religiosi (1998) è un progetto realizzato dall’ing. Giulio Andreolli a Rovereto. L’opera è stata molto rimaneggiata nel tempo per adattarla alle esigenze sopraggiunte ed al gusto religioso di parroci e dei fedeli che l’hanno vissuta. La ricostruzione punta a valorizzare l’opera come inizialmente progettata, al netto di superfetazioni e modifiche che nel tempo hanno ridotto la chiara leggibilità della struttura e la semplicità delle forme. La ricostruzione valorizza anche le fotografie realizzate dal fotografo Pino Musi, che raccontò l’essenza dell’opera con i suoi scatti. Dice Giuseppe “Beppino” Graziola, già assessore del Comune di Rovereto: «Un’altra opera che merita di essere ricordata è la chiesa di San Giorgio di Sacco, una chiesa di stile moderno che sprigiona una bellezza unica per l’uso attento dei materiali nella navata. C’è un gioco di mattoni che dà l’impressione, con gli effetti di luce naturale che entra dai finestroni, di sacralità e monumentalità, con volumi calibrati in maniera perfetta.»
 

Così è nato il Mart. Giulio Andreolli racconta il Polo Culturale e Museale di Rovereto (con M. Botta)

 

«Gli raccontai cosa stava succedendo. Ero parte di questo gruppo di persone che dibatteva sul museo, e gli chiesi di guardare insieme, una domenica mattina - negli studi di architettura gli orari spesso non esistono - le istituzioni che avevano fatto su questa ipotesi. La prima risposta fu in dialetto ticinese, che non so riportare, ma in italiano significava ‘chiusa lì’. L’occasione tornò dopo qualche settimana, dopo qualche mese, finché, data la mia insistenza, lui si convinse che la cosa poteva avere un minimo di fattibilità, e mi concesse di dibattere, aiutandomi in questo esercizio, intervenendo direttamente sul progetto. Questa è la storia di come è nato il contributo dell’architetto e il mio personale verso la costruzione del Mart.» – Giulio Andreolli

Si riporta la trascrizione della lezione tenuta agli studenti del corso di Storia dell'Architettura Contemporanea dell'Università di Trento del prof. Fabio Campolongo del 15/10/2018. Durante la lezione, organizzata al Mart, Giulio Andreolli racconta la sua esperienza con il progetto e la realizzazione del Polo Culturale e Museale di Rovereto, realizzato insieme all'architetto ticinese Mario Botta. Le fotografie e la registrazione dell'incontro sono state realizzate dal prof. Fabio Campolongo. Giulio Andreolli – Così è nato il Mart

La Grotta di Prospero
La nascita del Mart a Rovereto

Franco de Battaglia

 

«Ad osservarlo bene - ad entrarvi - l'edificio del Mart a Rovereto si rivela una grotta affascinante. O un "Grotto" come dicono gli anglosassoni, esprimendo quel che di meraviglia, timore, creatività, iniziazione verso l'ignoto che accompagna ogni esperienza "dentro": lì dove si raccoglie la vita, dove si formano le cose, con le loro suggestioni e con le loro paure. "Grotta" è un termine femminile: accoglie, protegge, custodisce. "Grotto" è maschile: avvolge, seduce, aggredisce e si impone attraverso ciò che ostenta. È una "grotta" delle meraviglie il Mart, un po' come quella di Alì Babà, dove si scoprono i tesori (e forse anche i ladroni) del XX secolo, l'arte della modernità, il gran bazar del Novecento. Ma è anche un "grotto” protetto, un luogo rinchiuso, capace di sedurre con una circolarità che avvolge, con un ritmo che ritorna insistente, e persuade, perché il gran vortice, a tratti, si placa in rifugi segreti. Cos'è la piccola sala dei Morandi se non un riparo dove, finalmente, la modernità fa pace con se stessa? Dove fiori lunari, e piccole bottiglie, gli oggetti dimenticati, trasformano in preghiera i furori del futurismo, le grida disperate dell'espressionismo?»

 

Il testo è tratto da: F. de Battaglia, La Grotta di Prospero. La nascita del Mart a Rovereto, in R. Cerone (a cura di), Rovereto e il Nuovo Polo Culturale, Rovereto, Nicolodi editore, 2003. Il testo di F. de Battaglia ripercorre molto bene la storia del Mart e della sua ideazione e se ne consiglia la lettura. 

Al MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto è presente una grande collezione di fotografie del cantiere del Museo e dei numerosi incontri tra Giulio Andreolli e Mario Botta. Al "mezzanino" si possono trovare fotografie e una maquette in legno del progetto. Si riporta qui una galleria selezionata di immagini a disposizione del MART – Archivio fotografico e mediateca.

Interviste

Ho conosciuto Giulio Andreolli attraverso le parole di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di collaborare con lui. Non posso non notare le forti emozioni che il ricordo di Giulio provoca in ciascuna delle persone che ho intervistato. Prima della stima per il professionista e per il contributo che ha donato al territorio, prevale il grande affetto per una persona che si è spesa, con dedizione e costanza, a promuovere la sua visione di impegno civile. Nei racconti degli intervistati ritorna spesso il linguaggio della "mitezza": "onestà", "rispetto" e "dignità" sono parole che costruiscono il ritratto di una persona – e di un professionista – che è stata capace di diventare un punto di riferimento professionale e culturale nel panorama trentino e che ha saputo coinvolgere al meglio i propri interlocutori nella realizzazione di opere fuori dal comune: dai progetti realizzati ai lavori di formazione ed educazione. Forte è in lui il senso civico e la responsabilità intrinseca della professione di architetto e ingegnere: il territorio è un bene comune e come tale va preservato con le massime attenzioni. Poter riascoltare oggi questo messaggio così forte ci racconta molto del lavoro che Andreolli ha donato al suo territorio e dev'essere uno stimolo a mantenere vivo l'impegno comune, per continuare a costruire un paesaggio sempre più "bello" e "civile". (Testo di Federico Casagrande, novembre 2024)

In fotografia. La dott.ssa Rita Matano Andreolli nello Studio di Via Tartarotti. Preparazione dell'intervista

 

I01 - Mario Botta. Collaborare con Giulio Andreolli al Mart

I02 - Gianluca Cepollaro. Giulio Andreolli e l’arte del paesaggio

I03 - Camilla Gazzini. Un laboratorio di idee e progetti I04 - Mauro Gilmozzi. Innovazione e cultura del paesaggio
I05 - Giuseppe Graziola. Ricordi di una collaborazione speciale I06 - Rita Matano Andreolli. Un ritratto di Giulio
I07 - Raffaele Mauro. Progettare con equilibrio tra forma e funzione I08 - Francesco Misdaris: L’eredità formativa di Giulio Andreolli
I09 - Annibale Salsa. Giulio Andreolli tra tecnica e cultura I10 - Giorgio Tecilla. La coerenza e la visione di Giulio Andreolli

Passeggiata Andreolli

Itinerari Giulio Andreolli a Rovereto

IT01 | Architettura e città
Giulio Andreolli è un architetto, ingegnere e paesaggista che ha realizzato molto per la sua città natale. È possibile incontrare le sue principali opere in una  passeggiata tra le vie della città: la Chiesa di San Giorgio, il Polo Culturale e Museale (che include il Mart) e il piano urbanistico per via Dante.
Durata: 3h | Difficoltà: facile
Scarica la mappa!

IT02 | Città e paesaggio
Tra le opere più significative di Giulio Andreolli spiccano l'ampliamento del cimitero e il piano urbanistico per l'area centrale di Noriglio. Puoi scoprirli a piedi, camminando lungo il percorso storico-naturalistico del Sentiero dele Teragnòle.
Durata: 3h | Difficoltà: facile | Dislivello: +130m
Scarica la mappa!

Galleria Fotografica. Le opere di Giulio Andreolli oggi

• Fotografie realizzate da Federico Casagrande per Ecoltura (novembre 2024).
• Ortofoto digitale a colori a scala nominale 1:5.000 messa a disposizione da AGEA titolare dei dati. (Ortofoto 20 cm © 2020 AGEA - Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura

Ampliamento del Cimitero di Noriglio con nuova cappella (1987) + Piano Urbanistico di Recupero ed Arredo Area Centrale di Noriglio (1992) – Rovereto

Chiesa di S. Giorgio con Auditorium ed Istituto Studi religiosi (1998) – Rovereto

Polo Culturale e Museale (con M. Botta) (2001) – Rovereto

Piano Urbanistico di Recupero ed Arredo di Via Dante (2016-18) – Rovereto

Studio Giulio Andreolli + Partners di Via Tartarotti (s.d.) – Rovereto

Ringraziamenti
Le schede di approfondimento dei progetti sono state realizzate grazie al prezioso contributo delle persone coinvolte nella fase di ricerca. In particolare, si desidera ringraziare:
• La famiglia Andreolli per la messa a disposizione dei materiali dell'archivio privato Giulio Andreolli.
• L'arch. Camilla Gazzini per il racconto della sua esperienza di collaborazione con l'ing. Giulio Andreolli durata oltre 15 anni e la condivisione di dettagli progettuali e tecnici sui lavori studiati.
• Tutte e tutti gli intervistati menzionati in questa pagina, per la disponibilità e la collaborazione.

 

Crediti testi e immagini
Relativamente alla sezione di approfondimento si mette in evidenza che:
• I materiali grafici e fotografici provengono dall'archivio privato Giulio Andreolli. Tali materiali comprendono elaborati e fotografie di progetto. I crediti delle immagini si trovano in corrispondenza delle immagini stesse.
• I testi descrittivi sono frutto della rielaborazione delle informazioni raccolte durante le interviste dei i racconti degli intervistati; le citazioni prese da interviste e/o testi di proprietà dello studio Giulio Andreolli sono rese evidenti a corredo del testo citato.

 

Note
Qualora fossero stati omessi dei crediti di immagini e/o materiali pubblicati siamo a disposizione per inserire le informazioni mancanti. Si prega di segnalare eventuali errori o incorrettezze a federico.casagrande@unitn.it.